Il centro indigeno ubicato presso il nuraghe
S’Urachi e l’adiacente villaggio di Su Padrigheddu,
nella Sardegna centro-occidentale, fu abitato senza
soluzione di continuità fra la tarda età del Bronzo e
la prima età romana. Ricerche condotte presso i due
siti hanno restituito un cospicuo lotto di materiali
di tipologia fenicia, databili fra l’VIII e il VI sec.
a.C. Nel presente articolo, mediante l’analisi delle
caratteristiche cronologiche e funzionali della ceramica
fenicia, in particolare anfore e ceramica da
cucina e da mensa, si vuole porre in evidenza come
la distribuzione di ceramica fenicia a S’Urachi e Su
Padrigheddu incrementò in modo sostanziale dalla
metà del VII sec. a.C. Mentre una cospicua percentuale
dei materiali è rappresentata da frammenti di
anfore, probabilmente importate dai vicini centri
coloniali sulle sponde del golfo di Oristano, una
parte significativa di ceramica di tipologia fenicia
è composta da manufatti da cucina di produzione
locale. Si suggerisce che questa categoria funzionale
sia da mettere in relazione con pratiche culinarie
tradizionali di un gruppo di individui di estrazione
culturale fenicia, che giunsero a S’Urachi e Su Padrigheddu
dai vicini centri coloniali e Tharros e/o
Othoca.
The indigenous site at nuraghe S’Urachi and
the adjacent village at the site at Su Padrigheddu
in west-central Sardinia were continuously settled
between the Late Bronze age and the early
Roman period. Research at both sites has yielded
a significant assemblage of typologically Phoenician
pottery, dating between the 8th and 6th c.
BC. By focusing on chronological and functional
features of Phoenician pottery, namely amphorae,
cooking and table ware, my aim in this paper is to
show that the distribution of Phoenician ceramics
at S’Urachi and Su Padrigheddu dramatically
increased from the mid-7th century BC. While a
substantial percentage of the assemblage is made
up of amphora sherds, which were imported from
the nearby Phoenician colonial settlements located
on the shores of the Gulf of Oristano, a significant
amount of typologically Phoenician pottery
is composed of locally made cooking ware. It is
suggested that this functional category of pottery
is related to the culinary, traditional practices of
a group of individuals of Phoenician background,
who moved from the nearby colonial settlements
of Tharros and/or Othoca and settled at S’Urachi
and Su Padrigheddu.